Una storia divertente, passionale, di amicizia, amore e solidarietà che va contro i pregiudizi e le regole che a volte è bello trasgredire.

Dopo essere stata selezionata per uno stage di equitazione in Francia, Aisha si è trasferita a Parigi ed è così felice che non vuole più tornare a Roma. Ha due nuovi amici: Sophie, che fa la modella e frequenta il suo stesso maneggio, e Leo, un compagno di scuola. Due tipi fuori dal comune, imprevedibili e divertenti. Sophie le fa conoscere le sue amiche, modelle anche loro, che la trascinano in giro per la città tra feste e serate stravaganti, mentre Leo la costringe a conoscere il suo coinquilino, Étienne, un ragazzo tenebroso, scostante e schivo. L’odio immediato è reciproco e i due non perdono occasione per provocarsi e litigare. Ma Aisha sente che dietro quell’apparenza respingente si nasconde un ragazzo diverso ed è intenzionata a scoprirlo, costi quel che costi. Oltre a ciò, lui ha delle regole ben precise in fatto di ragazze e lei sembra proprio non corrispondere al suo modello. Cosa fare? Niente paura, ci sono Leo e Sophie pronti a darle una mano. Così, tra una gara di cavallo, party mondani, notti pazzesche e strategie strampalate, il cerchio sembra chiudersi intorno a Étienne. Finché succede quello che non sarebbe mai dovuto avvenire: un like, semplice e innocuo, riaccende un ricordo sbiadito e la Città Eterna non sembra più così lontana...Che sia solo colpa dei social?

Adesso sembra palesemente infastidito.
Senza abbassare le braccia, lo osservo meglio. Alto, occhi dal taglio orientale, capelli disordinati e denti bianchissimi.
«Ti avverto, faccio kickboxing e sono stata tirata su da due fratelli maschi
molto aggressivi» mento spudoratamente.
Per una frazione di secondo, un piccolo sorriso
gli increspa le labbra, poi torna serio.
«Ho capito, sei la psicopatica che sta tormentando Leo in questi giorni.»
Non ha inflessioni nella voce e faccio un passo in avanti. 
«Come ti permetti? Non tormento nessuno.»
Lui mi squadra, ma la sua espressione rimane impassibile,
anche se si sta palesemente incazzando.
«Ascolta, non so chi sei o cosa vuoi; Leo non c’è e devo tornare a studiare. Adesso te ne puoi andare, per favore?»
Mi scansa come fossi una piuma e apre la porta di casa.
«Gli dirò che sei passata» aggiunge, glaciale.
Non mi viene in mente niente di pungente da dire. 
Tiro fuori dallo zaino l’iPad di Leo e glielo spingo addosso.
«Questo è suo.» E mi giro senza salutare.
«La prossima volta ti lascio cadere per terra» urla mentre sono già sulle scale.
«Non ci sarà una prossima volta» rispondo senza voltarmi.